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IL CAVALIER GIOCONDO 45
Madama. Oh sì, sì, quest’è un libro che divertir mi suole.

Presto si legge, e presto si lascia, se si vuole.
Alessandro. Ecco, per obbedirvi.
Madama.   Dov’è il corrente mese?
Che vi venga la rabbia: un lunario francese?
Alessandro. Madama, non intende?
Madama.   La lingua l’ho studiata
Quindeci o venti giorni, poi mi sono annoiata.
Alessandro. Eccone un italiano.
Madama.   Lodo que’ Parigini
Che hanno il lor sortimento d’astucci e taccuini.
Quanti ne abbiam? vediamo. Ai quanti fa la luna?
Quante istorie ogni giorno! Io non ne leggo alcuna.
Pioggia, neve, gran freddo; si cambia, e signor sì:
Tossi, febbri, catarri. Ne ho abbastanza così.
Qualch’altro passatempo or ritrovar conviene.
Alessandro. Madama Possidaria col Cavalier sen viene.

SCENA VII.

Il Cavalier Giocondo in abito di gala, con caricatura, e detti.

Cavaliere. Eccomi a voi.

Madama.   Oh bello!
Cavaliere.   Votre valet. (a don Alessandro)
Madama.   Benissimo.
Cavaliere. Madam, donè la men. Votre troes umilissimo.
Servitor, mon ami. (a don Alessandro)
Alessandro.   Servitor di buon cuore.
Cavaliere. Tutto ai vostri comandi.
Alessandro.   Sono pien di rossore.
Cavaliere. Tabacco. (gli dà del tabacco)
Alessandro.   Obbligatissimo.
Cavaliere.   Spagna vera.
Alessandro.   Buonissimo.
(stranuta)