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380 | ATTO SECONDO |
Mamma mia, starò digiuna.
Franceschino. Poverina, l’amor mio
Digiunar non ti farà;
Quanto possa so ancor io
L’appetito in quell’età.
Preparar ti vo’ tal cosa.
Che sia sana e sia gustosa.
Isabella. Giubilar mi sento il core.
La promessa mi consola;
Già gustar parmi il sapore:
So che siete di parola.
A una madre amor consiglia
Il bisogno della figlia.
Franceschino. Per vederti più grassetta,
Ritondetta e più bellina,
Figlia mia, figlia diletta,
Vo’ recarti ogni mattina...
Isabella. Presto, presto, ch’io vi godo.
Franceschino. Una zuppa nel buon brodo.
Isabella. Sarà buona, ma per poco:
Io credea di meglio assai;
E mi sento un certo fuoco...
Ma parlar non soglio mai.
Sta alla vostra discrezione
Migliorar la colezione.
Franceschino. Così disse a mamma cara
La figliuola rispettosa;
E la mamma le prepara
Colazion più saporosa.
Isabella. Più gradita a suo desio,
Colazion che bramo anch’io.
Franceschino. È finita. (ad Anselmo)
Isabella. Che ne dite, non è bellina? (ad Anselmo)
Anselmo. Chi ve l’ha data questa canzone? (a Franceschino)