vera gloria de’ suoi Figliuoli; attenta a promovere i loro nobili avanzamenti, sa concedere ad essi quegli onesti piaceri che al loro grado convengono, ed obbligarli a rinunziare da per se stessi a tutto quello che, quantunque si tolleri nel gran Mondo, non sembra degno di lode. Sa farsi obbedire senza fatica, rispettar senza tema, ed amar senza abuso. Bella cosa è il vederla in mezzo a’ suoi cari Figli far con essi la sua piacevole conversazione, andar con essi (talvolta ancora di malavoglia) a qualche onesto divertimento, sagrificando il proprio comodo al piacer loro, e prendere dalla compiacenza di essi quell’interno diletto che per se medesima altrimenti non sentirebbe. Ma questo è il meno delle sue amorose attenzioni; Ella è l’ammirabil direttrice del Patrimonio ricchissimo della Famiglia, e con provvida incessante cura nulla perde di vista che giovar possa al decoro, all’utile, allo splendore del loro grado e delle loro fortune. Ella per altro ha tutta la ricompensa che può bramare alla grand’opera dell’amor suo, ed ha occasione di benedire le sue attenzioni, per quella esemplare obbedienza e rassegnazione, che alla venerabile sua Genitrice usa incessantemente il dolcissimo e rispettoso Figliuolo. L’Eccellentissimo Signor Paolo Baglioni, unico rampollo della Nobile sua Famiglia, in una età nella quale pur troppo soffrono mal volontieri i giovani pari suoi il giogo de’ Genitori, tratto dalla schiavitù del Collegio alla libertà delle domestiche mura, senza l’autorevole Voce del Padre, retto soltanto dal dolce freno dell’amabile Genitrice, sa ben discemere co’ suoi talenti la fortuna di una tal Madre, e lungi dallo scostarsi da’ suoi consigli, serba ad essa tanto rispetto e tanta obbedienza, che si reputerebbe infelice, se per avventura foss’ei capace renderle un dispiacere. Egli è docile per natura, tenero ed amoroso di cuore, e questo è merito del di Lei sangue, che lo ha nelle proprie viscere fecondato; ma le Virtù che lo adomano, sono effetti mirabili della di Lei attentissima educazione. Per verità, basta conoscerlo per amarlo; Egli è nemico della vanità, dell’ostentazione, ma sa conoscere i doveri dell’uomo e quelli del Cavaliere. È liberale, è cortese, ma non sa uscire dai confini della prudenza; ama i piaceri onesti