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ch’io devo alle di lei prescrizioni, ma non posso prometterle che un qualche giorno non se li vegga stampati. Pur troppo gli editori stanno cogli occhi aperti, e van facendo la caccia a quelle cose che possono loro recar profitto. Io per una parte sarei dolente ch’Ella di ciò si lagnasse, ma esulterei per l’altra di rendermi con questa pubblica testimonianza onorato. Vero è, che in faccia del Mondo comparirei ancora più ingrato, ma questo mio umilissimo foglio giustificherà in qualche parte il mio rimorso e la mia ossequiosa riconoscenza, protestandomi col più profondo rispetto

Di V. E.



Umiliss. Devotiss. Obblig. Servidore
Carlo Goldoni.