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IL FESTINO 63
Risma. Signor, è domandato.

Conte.   Da chi?
Risma.   Non so chi sia.
Conte. Rispondi a chi mi cerca, ch’io sono andato via. (parte)
Risma. Ci giocherei la testa, che il povero signore
Si crede che lo cerchi un qualche creditore.
Me se saputo avesse ch’era donna...

SCENA V.

La Contessa e Balestra mascherati, e detto.

Balestra.   E così

Non viene il signor Conte?
Risma.   Già un momento partì.
Contessa. (Oh! questo mi dispiace). (da sè)
Balestra.   Sai dove andato sia?
Risma. Nol so.
Balestra.   Non vorrai dirlo.
Risma.   Nol so in parola mia. (parte)
Balestra. E pur qui m’aspettava.
Contessa.   Che ci abbia egli veduti?
Balestra. Non crederei potesse averci conosciuti.
Contessa. Questo di mia sorella novissimo vestito
Credo anch’io conosciuto non sia da mio marito.
Balestra. Ed io son mascherato in guisa tal, che certo
Non mi conoscerebbe un uom di lui più esperto.
Contessa. Aspettiamolo dunque. (si pone a sedere)
Balestra.   Dubito ben che irato
Mi sgridi, se con voi mi vede mascherato.
Ma a costo anche di perdere la grazia del padrone,
Mi sprona e mi consiglia per voi la compassione.
A tante inconvenienze, in verità, signora,
Rimedierei, potendo, con il mio sangue ancora.
Contessa. Caro Balestra mio, tu sei un uom da bene;
Ma dolce qualche volta sei più che non conviene.