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A SUA ECCELLENZA

IL SIGNOR

LEOPOLDO OTTAVIO

CONTE DEL S. R. I.

Della Torre Valsassina e Tassis, Cameriere della
Chiave d Oro e Consigliere di Stato di S. M. C.
General Ereditario delle Poste Imperiali
nel Serenissimo Dominio Veneto.

U

N Padre, Eccellentissimo Signore, il quale veggasi da parecchi Figli attorniato, non potendo dar loro quella riputazione in cui li desidera il paterno amore, cerca provvidamente di porli sotto la protezione di riguardevole personaggio, che recar vaglia ad essi quel fregio che non sortirono dalla nascita loro, e quello scudo di che abbisognano nelle vicende del secolo. Molto più questo Padre amoroso diligentemente si adopra, qualora trattisi di un Figliuolo suo prediletto, la qual distinzione d’amore sogliono i Padri tutti sentire inverso dei loro parti, siano eglino generati dal sangue, o dallo intelletto prodotti. Io di questi m’intendo, allora quando de’ figli miei ragiono, che dell’altro genere sono ancor privo; e i parti miei legittimi sono le mie Commedie, avendomi l’inclinazione a Talia congiunto, e tutt’altro che sia dalla mia mente sortito, spurio deve essere reputato, e contro la data fede alla comica Musa prodotto. Ma questa mia gelosa compagna, che finora di ottantadue figliuole mi ha fatto Padre1, permette ch’io possa amarne alcuna più delle altre, secondo più o meno mi costano di fatica, ed a misura dei maggiori o minori vezzi,

  1. Questa lettera di dedica uscì nel principio dell’anno 1758, nel t. III (1757) del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G. (Venezia, Pitteri).