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390 | ATTO QUINTO |
Salvo s’io torno in Roma, qua i dolci carmi io reco;
Quando perir dovessi, in mar periran meco.
Lucano. Tolgano i Dei gli auguri. Vanne, ritoma, e vivi.
Suda per la tua fama, medita il mondo, e scrivi.
Mira, la tua virtute qual ti ha acquistato onore,
Spera che il tempo e l’uso rendalo a te maggiore.
Terenzio. Fine han qui le vicende di Comico Poeta;
Peripezia sospesa, catastrofe più lieta.
Terenzio a’ suoi Romani dir soleva: Applaudite.
A’ nostri ascoltatori diciam noi: Compatite.
Fine della Commedia.