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Flaminia ed un Servitore.
Flaminia. Date questa carta al suggeritore. Fintanto che si radunano i comici per principiar la commedia, ditegli che voglio un po’ ripassare il solito complimento. (al servitore)
Servitore. Sarà servita. (parte)
Flaminia. Ho fatto bene a venir io per la prima al teatro. Potrò provarlo con libertà. Da bravo, suggeritore, fatemelo dire voi, poichè a memoria lo so pochissimo. Non l’ho avuto che l’altro giorno. Il poeta me l’ha dato assai tardi. Oh, quest’anno il nostro poeta ci ha fatto penar davvero; fra le sue malattie e fra le disgrazie della compagniaa stiamo bene. Ma chi sa? Niente paura. Suggeritore, proviamo.
Torno ai lidi dell’Adria, e guido in porto
Nave da venti combattuta e scossa.
D’uopo abbiamo d’aita e di conforto,
Onde al primo vigor tornar si possa.
Più non vuò comparir col viso smorto;
Più non sento il timor scorrer per l’ossa.
Tutti abbiamo a morir; non mi confondo:
Chi è morto è morto, e non finisce il mondo.
Clarice.
Clarice. Serva, signora Flaminia.
Flaminia. Ben venuta la signora Clarice.
Clarice. Provate voi qualche cosa di nuovo?
Flaminia. Stava provando il prologo, o sia il complimento.
Clarice. Cara amica, potreste risparmiarlo.
Flaminia. Perchè?