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son necessarie. Dunque chi opera con le leggi va più al sicuro; ma queste leggi convien conoscerle, come da voi son conosciute, e conviene avere il talento che avete voi, e studiare quanto voi avete studiato, e conoscere siccome voi conoscete.
Parmi ora vedervi cacciar con dispetto il libro che contiene questa mia lettera, fra i vostri libri qua e là per lo studiolo vostro confusi. So che la vostra modestia aborrisce le lodi, come le api il fumo, e chi vi vede andar per via in aria umile e dimessa, non giudicherà esser Voi quel gran Letterato che siete, in mezzo a tanti che per il poco che sanno, e molto più per quello che credono di sapere, gonfi sen vanno, e pettoruti, e alteri, volgendosi qua e là ad ogni passo, per eccitare gli ammiratori del loro merito alle riverenze e agli omaggi.
Voi però siete molto ben conosciuto dalle persone che contano nella Repubblica Letteraria, e il nome vostro è più noto all’Italia di quello che voi credete, potendovelo io assicurare; poichè menando io la mia vita in giro, sentovi da per tutto conosciuto e stimato, e dell’opere vostre da per tutto parlasi con applauso e venerazione. Voi non siete solito uscire dalle lagune nostre, e avete ragione di essere di loro contento, poichè l’amore e la stima avete de’ principali Soggetti, che onorano la Patria nostra non solo, ma l’Italia tutta. Basta dire, per gloria vostra, che vi ama, ed apprezza, e familiarmente vi tratta Sua Eccellenza il Signor Cavaliere Marco Foscarini, Procurator di San Marco, stella luminosissima del Veneto Senato, piena di tanta scienza, e di tante eroiche virtù, che desta in tutti l’ammirazione ed il rispetto, e mentre va di sua mano tessendo encomi ai più celebri Veneti Autori1, sorpassa tutti nel merito, ed a se stesso forma eterna corona. Questi sono quei Mecenati che onorano un Letterato; non l’aura popolare, non la fortuna, ed io mi attaccherei ben volentieri al lembo del vostro positivo mantello, per istarmi con esso voi di soppiatto in così amabile conversazione.
Permettete però alla sincerità mia il poter dirvi, che di una
- ↑ Della Letteratura Veneziana, Libri otto di Marco Foscarini Cavaliere e Procuratore. In Padova, 1752. Edizione magnifica. [nota originale]