Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
confortato di vedere il suo protettore burlarsi pur lui «delle dispute sciocche sul numero degli atti, e di certe regole antiche inutili» e che «la prova delle buone commedie gli paia trovarsi allora quando l'uditore crede vero ciò che gli viene rappresentato per verisimile»; e termina con un caldo elogio a Milano, che non la cede a verun’altra città per ricchezza, magnificenza, sapere, e gentilezza di tratto.
C. M.
Il Festino fu stampato la prima volta l’anno 1757, nel t. II dell’ed. Pitteri di Venezia; e uscì di nuovo a Venezia stessa (Savioli I, 1771 e Zatta, cl. 3, X, ’93), a Torino (Guibert e Orgeas V, ’75), a Bologna (S. Tommaso d’Aquino, ’87), a Livorno (Masi XII, ’90), a Lucca (Bonsignorì XXVI, ’91) e forse altrove nel Settecento. Non si trova nell’ed. Pasquali. - La presente ristampa seguì il testo più fedele dell’ed. Pitteri. Le note a piè di pagina, segnate con lettera alfabetica, appartengono al commediografo. Valgono le solite avvertenze.