Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
IL GELOSO AVARO | 35 |
fuori la scatola, e le dà del tabacco. Ella subito dice: Gran bella scatola, signor Odoardo! Ed egli: A’ suoi comandi, signora Costanza...
Argentina. E che sì, che questa è la signora Costanza che sta sul canto della strada?
Sandra. La conoscete?
Argentina. E come!
Sandra. Zitto; non dite niente a nessuno.
Argentina. Ora so chi è il signore Odoardo.
Sandra. Basta; le ha detto a’ suoi comandi; ella l’ha accettata, e s’è pigliata la tabacchiera con questo bel garbo.
Argentina. Oh che cara signora Costanza.
Sandra. Zitta, per amor del cielo, non lo fate sapere a nessuno. Quando confidano una cosa a me, ho piacere che per bocca mia non si sappia. Voi la conoscete, non è gran cosa; ma se qualcheduno non la conosce... Non so se mi capite... Basta, la segretezza è sempre una cosa buona.
Argentina. (Bella segretezza! ecco qui: chi si fida di queste donnette, pubblica i fatti suoi. Credono di far le cose segretamente, e tutto il mondo le sa). (da sè) E voialtre ragazze, che cosa avete di bello da impegnare?
Felicina. Ho un anellino.
Argentina. E voi? (a Pasquina)
Pasquina. Eh, io non ho niente; sono in compagnia di Felicina. Sono ancor troppo ragazza per aver degli anelli.
Argentina. Sì eh? verrà il vostro tempo. Dov’è l’anellino che volete impegnare? (a Felicina)
Felicina. Eccolo qui.
Argentina. Bello!
Felicina. È vero, non è bellino?
Argentina. Ehi! chi ve l’ha donato? (a Felicina)
Felicina. La signora madre.
Pasquina. Eh sì, la signora madre! (ridendo)
Felicina. Via! (le fa cenno che taccia)
Argentina. Dite, dite, chi gliel ha donato? (a Pasquina)