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462 ATTO SECONDO

Clarice. Farete bene a regolarvi così; perchè anche mio padre, vostro fratello, è morto per malinconia.

Celio. Salute a noi. (sputa)

Clarice. Gli sono venuti certi giramenti di capo.

Celio. Giramenti di capo? (si tocca la fronte)

Clarice. Ed ha principiato a temere di qualche accidente.

Celio. Salute a noi. (sputa)

Clarice. Si è posto nelle mani del medico.

Celio. E il medico che cosa ha detto?

Clarice. Subito gli ha fatto cavar sangue.

Celio. E poi?

Clarice. Il sangue gli ha fatto peggio; gli sono venuti dei tremori.

Celio. Salute a noi. (sputa)

Clarice. Non era niente, ma il poveruomo si è messo in malinconia.

Celio. In malinconia?

Clarice. Si è gettato nel letto, e non si è più levato.

Celio. Non si è più levato?

Clarice. Se l’aveste veduto, faceva pietà.

Celio. Salute a noi. (sputa)

Clarice. Da lì a poco tempo si è principiato a gonfiare.

Celio. (Sputa.)

Clarice. E finalmente è morto.

Celio. Oimè! (sputa)

Clarice. Che avete, signor zio?

Celio. Avreste per sorte un poco di spirito di melissa?

Clarice. In camera mia ne ho.

Celio. Per carità, andatela a prendere. (si tasta il polso)

Clarice. Vi sentite male?

Celio. Parmi che mi venga un giramento di capo.

Clarice. Eh niente, non ci badate. State allegro. Il signor Pantalone dunque vi ha divertito? È un uomo di garbo il signor Pantalone.

Celio. Sì, è un uomo allegro. Sino che sono stato con lui, non ho sentito alcun male.