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IL VECCHIO BIZZARRO 439

Clarice. Dice bene il proverbio: il diavolo ne sa, perchè è vecchio.

Pantalone. Mi mo, védela, ghe ne so più del diavolo.

Clarice. Perchè?

Pantalone. Perchè el diavolo delle donne el se fida, e mi no ghe credo una maledetta.

Clarice. Non siete stato mai innamorato?

Pantalone. Mai in vita mia.

Clarice. Fino alla morte non si sa la sorte.

Pantalone. Chi gh’ha bon naso, cognosse i meloni.

Clarice. Eppure so che non vi dispiace il conversar colle donne.

Pantalone. Xe vero: le vardo coi occhi, ma no le vardo col cuor.

Clarice. Chi va al mulino, s’infarina, signore.

Pantalone. Chi gh’ha giudizio, con una scovoletta1 se netta.

Clarice. (Quanto pagherei, se mi riuscisse d’innamorar questo vecchio). (da sè)

Pantalone. (La xe furba: ma la va da galiotto a mariner). (da sè)

Clarice. Eppure siete ancora in istato di far fortuna.

Pantalone. Certo, che gnancora no ho perso la carta del navegar.

Clarice. Il vostro spirito fa vergogna ad un giovane di venti anni.

Pantalone. E de spirito, e de carne, son quel che giera de vinti anni.

Clarice. Si vede. Sarete stato il più bel giovane di questo mondo.

Pantalone. No digo per dir, ma co sto muso ghe n’ho fatto delle belle.

Clarice. E siete in grado di farne ancora.

Pantalone. Perchè no? Un soldà veterano no recusa battaggia.

Clarice. Oh che caro signor Pantalone!

Pantalone. Qualche volta son caro, e qualche volta son a bon marcà.

Clarice. Io non ho capitali per comprare la vostra grazia.

Pantalone. Podemo contrattar.

  1. Spazzola.