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il merito che fortunatamente ho avuto di divertirlo; e in premio almeno delle mie fatiche non abbia la carità di compatirmi, e voglia con gli strapazzi ricompensare le mie fatiche, è una bibita troppo amara, e basterebbe a disanimarmi, se gl’impegni miei non mi tenessero incatenato. Ma il Pubblico è un capo che non ragiona se non col proprio piacere, e nella confusione di tanti oggetti raccolti, i nemici si sfogano dove trovano il campo aperto a poterlo fare; e gli amici istessi pare che si vergognino a giustificare l’Autore, nelle occasioni dei suoi difetti o delle sue sfortune.

Stampandosi ora questa male avventurata Commedia, spero non averà l’incontro di prima. Lascio al Lettore la libertà di considerarla da per se stesso; e siccome non fu partitamente attaccata, è inutile ch’io la difenda con apologia più particolare. Temendo non mi succeda lo stesso, s’ella venisse qualche altra volta rappresentata, per la difficoltà di ritrovare un Vecchio grazioso senza la maschera, l’ho posta io medesimo presentemente al Vecchio Bizzarro, facendolo rappresentare dal nostro benemerito Pantalone.