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368 | ATTO QUARTO |
Perchè il padron di libri scarseggia e ha poco fondo.
Jacobbe Monduill vien qui, perchè è vicino,
Ed ha colle sue chiavi là dentro uno stanzino.
SCENA II.
Madama Saixon dalla sua casa, e detti.
Birone. Signora, è andata via.
M. Saixon. Sola?
Birone. Sola per poco; ma dopo in compagnia.
M. Saixon. In compagnia di chi?
Birone. Jacobbe ha seguitato.
Lo avrà raggiunto poi.
M. Saixon. Me l’ero immaginato.
Che pazza!
Birone. (Ehi, senti come parlano le sorelle!)
(a Gioacchino, piano)
Gioacchino. (Ella è savia davvero!) (ironico, sottovoce a Birone)
Birone. (Che stil!)
(da sè, e si ritira in bottega)
Gioacchino. (Che buona pelle!)
(da sè, e si ritira in bottega)
SCENA III.
Madama Saixon sola.
Passar ei mi farebbe qualunque desiderio.
Io son di umore allegro, eppur nemica sorte
Mi ha dato per tormento un satiro in consorte.
Pochissimo per altro noi stiamo in compagnia:
Ei bada a’ suoi negozi, io bado all’allegria.