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282 ATTO TERZO


a tutti; ed è tanto breve, che in tre o quattr’ore che la studino, con un poco d’aiuto del suggeritore, spero saranno in grado di poterla provare.

Brighella. Anca el padron ha da recitar?

Argentina. Sì, anche lui.

Brighella. Andè là, che ve stimo un mondo. Che parte faralo el padron?

Argentina. Una parte da vecchio.

Brighella. In venezian?

Argentina. No, in toscano.

Brighella. Oh, questa la vol esser da rider!

Argentina. Io spero che la commedia tutta voglia essere ridicola.

Brighella. Chi l’ha fatta?

Argentina. L’ho fatta far io da una persona che non vuol essere nominata.

Brighella. Che titolo gh’ala?

Argentina. È intitolata I spropositi.

Brighella. La pol esser bona. Gh’è dei caratteri?

Argentina. Anzi è tutta caratteri.

Brighella. Eli mo distribuidi ben, segondo l’abilità e el temperamento delle persone che li deve rappresentar?

Argentina. Oibò; ho studiato che tutti faccino un carattere al loro temperamento contrario.

Brighella. Compatime: la comedia in sta maniera la riussirà mal.

Argentina. Anzi sarà più ridicola. Le cose, perchè diano divertimento, o hanno da essere buone buone, o cattive cattive.

Brighella. Ma co le xe cattive, le dura poco.

Argentina. A me basta che si faccia una volta sola.

Brighella. Per cossa v’è vegnù el capriccio de far sta comedia.

Argentina. Per divertimento. Sono cose che in campagna si fanno; ma forse non sarà fuor di proposito il farla per un’altra ragione. Vedete, vedete il padrone che studia.

Brighella. Eh Arzentina, l’è un pezzo che me n’accorzo, che sto nostro padron lo fe far a modo vostro.