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LA DONNA DI TESTA DEBOLE 193

Violante. Ma non dice: Domina Violante de Bisognosi partem adversam condemnando?

Dottore. Signora no, non dice così. Se confonderemo i termini, se romperemo il senso, e se stroppieremo le parole in questa maniera, so ancor io che la sentenza avrà un altro significato; ma a leggerla come si deve, dice così: Sententiamus, pronuntiamus etc. iuxta petita a domina Violante de Bisognosi, partem adversam condemnando in totum et in expensis etc. che vuol dire: sentenziamo, pronunciamo, a tenore della domanda di donna Violante de’ Bisognosi, condannando la parte avversaria in tutto ecc. e nelle spese.

Violante. Don Pirolino non la intendeva così.

Dottore. È un asino. Prenda la sua sentenza, la faccia leggere a chi la intende, e non ad un babbano, ad un ignorantaccio, che in materia di studio e di sapere est tanquam tabula rasa. E se vossignoria le attenderà, la farà impazzire. Io sono un uomo di onore: suo nipote è un buffone; e mi perdoni, vossignoria può dire unicamente per sua scusa: per verbum nescio, solvitur omnis quaestio. (parte)

SCENA VI.

Donna Violante e Pantalone.

Pantalone. Ala sentio, patrona? Ella che intende el latin, cossa alo volesto dir el Dottor: per verbum quaestio solvitur nescio?

Violante. Sì signore, la questione, idest la causa, l’abbiamo vinta.

Pantalone. La causa xe vadagnada, me ne consolo infinitamente; de mi no la gh’averà più bisogno; la pensa o a maridarse, o retirarse, e la vaga ch’el cielo la benediga. Non ostante me recorderò de ella, e ogni mattina e ogni sera pregherò messier Giove che ghe daga quel che la gh’ha bisogno, che vuol dir contentezza de cuor e sanità de cervello. Poverazza! sanità de cervello. (parte)