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78 ATTO TERZO


dominio, ma è necessario che le azioni mi rendano degna della protezione del cielo, dell’amore delle genti oneste, e del soccorso di chi mi può fare felice. (parte)

SCENA XV.

Cortile nel palazzo antico de’ Marchesi, tavolino e sedie.

Il Marchese Florindo, la Marchesa Beatrice, Pantalone,
Cancelliere, Notaro ed altri.

Cancelliere. Eccellenza, questo è luogo approposito per conferirle il possesso.

Pantalone. Questo xe el palazzo antigo dei marchesi de Montefosco.

Cancelliere. In questo cortile faremo tutto. Siamo vicini alla campagna, di dove prenderemo la terra, poi entreremo nelle camere, nelle sale, apriremo gli usci, chiuderemo le finestre, faremo tutte le formalità solite. Intanto stendiamo l’atto. Signor notaro, sedete. Siedano, Eccellenze. (tutti siedono)

Florindo. (Ancor mi risento di quei maledetti colpi). (da sè)

Cancelliere. Ma dove sono i deputati? Non si trovano? Non si vedono? Sono pure avvisati.

Pantalone. Veli qua che i vien, lustrissimo sior cancellier.

Beatrice. Ora mi aspetto qualche ardito passo da questi audaci. Ma saprò rimediarci.

SCENA XVI.

Nardo, Cecco, Marcone e detti.

Nardo. Signor cancelliere, ecco qui la nobile ed antica Comunità, la quale vi dice, vi protesta ed arciprotesta, che se darete il possesso al signor Marchese, sarà mal dato1.

Florindo. Come? Che ardire è questo?

Cancelliere. Si acquieti... (a Florindo)

  1. Bett. e Pap. aggiungono: e farete questa funzione due volte.