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IL FEUDATARIO | 67 |
come noi andiamo a caccia di fiere. S’imposta qui, s’imposta lì, per lui non vi è caccia riservata.1
Mengone. E guai a chi parla! Noi siamo stati avvezzi col marchese Ridolfo, che ci trattava come fratelli. Quello era un signor buono! quello era un principe da bene! Ma questo signor Marchesino...
Beatrice. Olà, come parlate?
Mengone. Perdoni, Eccellenza, non faccio per offendere suo figliuolo.2
Beatrice. Orsù andate, e sarà mio pensiero di correggere il Marchesino.
Nardo. Tornando al nostro proposito. Ecco qui da voi la nostra nobile antica Comunità a dire a Vostra Eccellenza, che se fra di voi non sono leciti i furti, il signor marchesino Florindo ha da restituire il marchesato alla signora3 Rosaura.4
Beatrice. Voi come ci entrate?
Cecco. Ci entriamo, perchè ci entriamo.
Mengone. E sappiamo quel che sappiamo.
Nardo. Zitto, lasciate parlare a io. Io, che sono il deputato della nostra nobile antica Comunità, vengo a dire a Vostra Eccellenza, che vogliamo che sia5 padrona e feudataria la signora Rosaura, e anderemo a Napoli, e condurremo anche lei, e porteremo quattrini e roba, e anderemo alla Corte coi suoi recapiti, e faremo che ella mostri tutto; e io sono il deputato di mezzo della nobile antica Comunità. (parte)
Cecco. E quando questo non basti, ci sarà di peggio6; e sono il deputato laterale destro. (parte)
Mengone. E se anderà dalle nostre donne, gli passerà male assai; e sono il deputato a sinistra. (parte)
- ↑ Bett. e Pap. aggiungono: «Tira alle lepri, tira alle volpi, le piglia come pecore, e noi ci tratta da pecoroni. Ros. (Oh che adorabile sposo!) Meng. Guai a chi parla! guai a chi grida! Noi siamo ecc.».
- ↑ Segue nelle edd. Bett. e Pap.: «Nardo. Mi ricordo io ancora del marchese Ercole, padre qui della signora Rosaura. Oh, che uomo di zucchero! Ci trattava come fratelli. Ros. (Mi rammentano le mie sventure). Beatr. Orsù ecc.».
- ↑ Bett. aggiunge: marchesina.
- ↑ Segue nelle edd. Bett. e Pap.: «Ros. (Che sento? Ora mi riconoscono, mi rispettano!) Beatr. Voi come ecc.».
- ↑ Bett. aggiunge: nostra.
- ↑ Bett. e Pap.: vi sarà la schioppetta.