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IL FEUDATARIO | 53 |
Pantalone. E come!1
Beatrice. E non hanno riguardo a farlo con persone nobili2?
Pantalone. Anzi allora le se ne gloria, e le crede de far onor a la casa, co le fa l’amor con un cavalier.
Beatrice. Dunque il Marchesino anco qui è in pericolo?
Pantalone. Mi no ghe farave la sigurtà.
Beatrice. Fatemi il piacere, signor Pantalone, dite a mio figlio che venga qui. Vo’ concludere, se mai posso.
Pantalone. La servo subito. La fa ben, se la pol, a strenzer sto negozio. La salva, co dise el proverbio, la cavra e le verze3. (parte)
SCENA XII.
La Marchesa Beatrice sola, poi Pantalone che torna.
Beatrice. Non vi sarà nessuno del nostro parentado, che possa lagnarsi di un tal matrimonio. Per nobiltà, ella è di sangue nobile quanto il nostro. Suo padre marchese di Montefosco, sua madre dama povera, ma di antichissima casa. Circa la dote, non è poca dote il possesso pacifico di una giurisdizione male acquistata. Il povero mio marito l’ha comprata per poco...
Pantalone. Eccellenza, cerca, cerca, non lo trovo.
Beatrice. Dove può essere?4
Pantalone. I m’ha dito che l’è andà fora de casa.
Beatrice. Con chi?
Pantalone. Con un villan bergamasco, che va a pascolar le piegore sul comun.
Beatrice. Presto, fatelo cercare.
Pantalone. Ho mandà, Eccellenza,5 da per tutto. El paese xe piccolo: i lo troverà, e el vegnirà.
Beatrice. Mi vuol6 far disperare.