Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
LA FIGLIA OBBEDIENTE | 479 |
Beatrice. È vero, date qui. (come sopra
Olivetta. La corniola val più di dieci zecchini.
Brighella. L’avemo comprada a Petervaradino.
Ottavio. Il numero. (a Tonino
Tonino. Numero nove.
Brighella. Arlecchin. (leggendo
Arlecchino. Za delle corniole no ghe ne manca. (parte
Tonino. (Cava e legge.
Oh! razza bella e buona,
Sto a vedere che tocchi alla padrona.
Beatrice. (Oh! toccherà a lei senz’altro). (da sè
Olivetta. Ci sono anch’io, mi può toccare.
Ottavio. Zitto. Il numero. (a Tonino
Tonino. Numero tre.
Pantalone. Son mi. Za al mio solito. Mai ghe n’ho vadagnà uno.
Tonino. (Cava e legge.
Arte e industria vi vuole,
Perchè a scialar non bastan le capriole.
Olivetta. Questo poi è troppo.
Brighella. L’è un’insolenza! La scriveremo ai nostri protettori.
Beatrice. Date qui, date qui. (come sopra
Olivetta. Non mi è mai stato perduto il rispetto.
Ottavio. Zitto.
Brighella. Animo, cavè. (a Tonino
Tonino. (Cava e legge.)
Ecco, la grazia è questa:
A chi toccò, possa cascar la testa.
Ottavio. Il numero. (a Tonino
Tonino. Numero quattro.
Ottavio. La ballerina.
Beatrice. (Legge.)
Ecco, la grazia è questa:
A chi toccò, possa cascar la testa.
Olivetta. Mi è toccata legittimamente. Io non ne ho colpa.
Brighella. I parla per invidia.