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LA FIGLIA OBBEDIENTE | 445 |
Olivetta. Osservi. (gli mostra un anello
Ottavio. È troppo sporca.
Brighella. Giusto per questo, védela, perchè la figura è un poco lascivetta, mia fia, che xe modesta, la no la porta volentiera; la se ne vorria desfar.
Ottavio. La volete vendere? (a Olivetta
Brighella. La la vol metter al lotto.
Ottavio. (Che birbe! Non si contentano mai). (da sè
Brighella. Un zecchin al bollettin; se trovessimo diese bollettini soli, la cavaressimo subito. (La val do zecchini). (da sè
Ottavio. Bene. Oggi si caverà.
Brighella. Dove, signor?
Ottavio. Dalla mia sposa.
Olivetta. Si fa sposo? Me ne rallegro.
Ottavio. (Dieci zecchini!)
Brighella. Chi èla, se è lecito, la sua sposa?
Ottavio. (Guarda Brighella in faccia, poi dice da sè) (La sanno lunga).
Brighella. (Faremo sto lotto). (piano a Olivetta
Olivetta. (È un cavalier generoso).
Brighella. (El se marida presto).
Olivetta. (Si ammoglierà per usanza).
Ottavio. È la signora Rosaura Bisognosi. (a Brighella, guardandolo
Brighella. Chi, signor?
Ottavio. La mia sposa.
Brighella. (Oe, adesso el responde).
Olivetta. La signora Rosaura?
Ottavio. La conoscete?
Olivetta. È mia amica.
Brighella. Se conossemo che è un pezzo. (No vorria che i ghe disesse, che mi era el so servidor). (da sè
Ottavio. Se oggi verrete da lei, tireremo il lotto.
Olivetta. Che dite, papà?
Brighella. Anderemo, cara, anderemo. Ne favorirala la gondola?
Ottavio. (Anche la gondola?) (da sè) Sì, la gondola.