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420 | ATTO PRIMO |
Beatrice. È vero, è ritornato. Ma circa agl’interessi vostri amorosi, che cosa vi dice il cuore?
Rosaura. Che il di lui padre ricco vorrà ch’ei si mariti con ricca dote, ed egli sarà costretto a lasciarmi....
Beatrice. Il vostro cuore non è sempre indovino. È venuto anzi con lettere di suo padre dirette al vostro, le quali accordano le vostre nozze, e vogliono che si solleciti la conclusione.
Rosaura. Si solleciti pure. Cara Beatrice, voi mi consolate. Dov’è il signor Florindo?
Beatrice. Sarà qui a momenti. Ho voluto io prevenirlo, per darvi questa nuova felice.
Rosaura. Cara amica...
Beatrice. Meriterei la mancia.
Rosaura. Meritate l’amor del mio cuore.
Beatrice. Questo lo dovete serbare a Florindo.
Rosaura. Ma voi siete sempre allegra e gioviale. Benedetto il vostro temperamento.
Beatrice. Zitto; sento gente.
Rosaura. Sarà mio padre.
Beatrice. Altro che padre... (guardando alla scena
Rosaura. Che?
Beatrice. È l’amico.
Rosaura. Chi?
Beatrice. Florindo.
Rosaura. Davvero?
Beatrice. Vi mutate di colore? Animo, animo, allegramente.
SCENA II.
Florindo e dette.
Florindo. Chi è qui? (di dentro
Beatrice. Venite, venite, signor Florindo.
Florindo. Servo di lor signore.
Rosaura. Ben venuto.
Beatrice. Ben venuto.