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chiarir. No vôi farghe mal, se la xe innocente. Ma scoverzierò terren, e se sarà vero, la farò cazzar via.

Brighella. (El va ben col piè de piombo sto sior Pantalon).

SCENA XX.1

Florindo colla spada alla mano, detti, poi un Servitore.

Florindo. La difenderò io.

Lelio. Quali soverchierie sono queste?

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Pantalone. Siori sì; mi ho fatto tanto per stabilir sta pase, e grazie al cielo, ghe ne son riussìo con onor. Caro sior Conte, la prego, la me fazza anca ela parer bon.

Lelio. E mia sorella si mariterà col marchese Florindo?

Ottavio. Che obbietto avete in contrario?

Lelio. (Mi dispiace per la dote).

Florindo. Non sono io cavaliere vostro pari? Non me l’avete promessa?

Pantalone. L’ho vista, l’ho vista. Che la vegna avanti, patroncina, che no la fazza babao.

SCENA ULTIMA.

Rosaura, detti, poi un Servitore.

Rosaura. Signora madre, vi domando perdono...

Beatrice. Non ne parliamo più. Son pronta a scordarmi di tutto.

Florindo. Signora, se vi contentate, le darò in vostra presenza la mano.

Beatrice. Sono contentissima.

Lelio. Signora sorella, sarete contenta.

Rosaura. Contentissima.

Lelio. Io non parlo, ricordatevi anche voi di tacere.

  1. Vedasi a pag. 391.