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I PUNTIGLI DOMESTICI 375


mi ha violentato a far questo passo che non voleva fare, perchè io sono servitore antico della casa...1

Ottavio. Dunque sarò io obbligato a render conto della mia amministrazione?

Dottore. Oh, pensi lei! Nemmeno per ombra. Con tutti gli atti che potessero fare i suoi avversari, l’assicuro io che facilissimamente ella si può esimere da questa cosa.

Ottavio. Volete voi l’impegno di difendere le mie ragioni?

Dottore. Il cielo volesse che io lo potessi fare! Ma ella vede bene, avendo per mia disgrazia fatto quella citazione, io farei una cattiva figura a Palazzo.

Ottavio. Bene, mi provvederò di un altro.

Dottore. Se ella comanda, io ho un mio nipote, che è un giovine di esperienza, di gran dottrina e di buona coscienza. Io non dovrei dirlo, ma egli è un uomo che può stare a petto di chi si sia.

Ottavio. E voi proseguirete a difendere i miei avversari?

Dottore. Se ella mi comanda che non lo faccia, non lo farò. Ma ella mi ascolti: se vanno da un altro, si può dare che trovino uno di quelli che fanno eternare le liti, per eternare il guadagno. Io darò mano all’aggiustamento, e l’assicuro che averà un avversario, che le farà poco male.

Ottavio. Basta! ci penserò.

Dottore. Vuole ella che mandi mio nipote? Lo senta solamente parlare.

Ottavio. Mandatelo pure, lo sentirò. Ma zio e nipote difensori avversari, non cammina bene.

Dottore. Ne abbiamo avuti di que’ pochi di questi esempi. La sarebbe bella! L’amicizia e la parentela non hanno che fare coll’esercizio. Ella si lasci servire.

Ottavio. Vi ho detto che ci penserò.

Dottore. Le manderò mio nipote.

Ottavio. Mandatelo.

  1. Come segua la scena nell’ediz. Paperini, vedasi in Appendice.