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A SUA ECCELLENZA
IL SIGNOR
ANTONIO CONTARINI
PATRIZIO VENETO1.
OSTRA Eccellenza mi ha onorato della sua protezione senza2 conoscermi, per certa compiacenza che le Opere mie le recavano, ed io ammiratore sono stato del di lei merito e della di lei Virtù, per quello che da più parti ragionarne intesi. Il Conte Orazio Arrighi Landini Fiorentino, Uomo di Lettere, mio caro amico, godendo egli la grazia e la protezione di V. E., mi ha procurato l’onore di essere io in persona a ringraziarla della benignità sua, e supplicarla a volermi di essa continovare gli effetti, congratulandomi io con me medesimo d’aver conosciuto più da vicino un Cavaliere, i di cui pregi sorpassano la fama che li decanta. Quai sieno questi, non è sì facile che io sappia dirlo, nè d’uopo è che io lo dica in una3 Città, che conosce perfettamente l’E. V. e l’ammira, e pruove magnanime aspetta di quella Virtù, che in età verde ancora la fa risplendere.
Fortuna è nascere con quella docilità di animo e chiarezza di mente, che in lei si ammirano. Fortuna l’avere dinanzi agli occhi un esemplare vicino, che ecciti alle virtù. L’Eccellentissimo Signor Simeone Contarini Procurator di S. Marco, Padre amorosissimo dell’E. V., e quel modello che a tutti gli uomini nobilmente nati può servire di regola, e molto più a quelli che sono nei gradi, e negli onori, e nei pesi della Repubblica iniziati; e quanto maggiore e l’attaccamento che per natura ha con esso lui l’E. V., tanto più forte nel di lei animo farà impressione l’esempio suo.