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LA SERVA AMOROSA 273

Rosaura. Zitto, Corallina, non mi fate arrossir d’avvantaggio. Serva sua. (parte)

Florindo. Dove? (vuol seguitarla)

Corallina. Fermatevi.

Florindo. L’avete disgustata.

Corallina. Carino1! Vi siete svegliato tutto in una volta.

Florindo. Oh cieli! Non sono finalmente di sasso. Sapete quel che io vi ho detto. La mia mano l’ho esibita a voi di cuore; ma se voi la ricusate, se voi mi ponete al cimento, torno a dirvi, non sono di sasso. (parte)

Corallina. Ed io ho piacere che si vadano a genio. Spero che in breve saranno consolati, se il mio disegno non va fallito. Se alcuno mi avesse in tal incontro veduta, mi avrebbe onorato del titolo di mezzana; ma tali si direbbono egualmente tutti quelli che trattano e che procurano un lecito matrimonio. Alfine si saprà dal mondo chi sono. Si saprà che ho avuto cuore di rinunziare uno sposo civile, un’occasione invidiabile, una grandissima fortuna, per delicatezza d’onore, per zelo di fedeltà, per impegno di vera onestà e disinteressata amicizia.

Fine dell’Atto Secondo.



  1. Pap.: Furbetto!