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236 ATTO PRIMO


delle risoluzioni; per altro? Corbezzoli! il signor Fiorindo è l’occhio dritto di suo padre.

Rosaura. Eppure mi vien detto che il signor Ottavio gli passi pochissimo pel suo mantenimento.

Corallina. Sì, signora, è vero, lo fa apposta perchè torni in casa.

Rosaura. E perchè non ci torna? Se è tanto buono, come dite voi, dovrebbe rassegnarsi al voler di suo padre.

Corallina. Ah! lo farebbe, ma...

Rosaura. Vi sarà qualche imbroglio.

Corallina. Non v’è imbroglio, se vogliamo. E un non so che, che lo trattiene... Ma finalmente... basta, per ora non posso dir d’avvantaggio.

Rosaura. E che sì che l’indovino?

Corallina. Niuno meglio di lei lo potrebbe indovinare.

Rosaura. Sta volentieri in questa casa1; non è egli vero?

Corallina. Oh! brava. Quelle finestre sono la sua delizia.

Rosaura. No, no, le finestre; le camere.

Corallina. Le camere? Ho timore che non ce’intendiamo, signora.

Rosaura. Venite qua: già nessuno ci sente, (si accostano) È innamorato?

Corallina. Sì; ma, zitto!

Rosaura. E sta qui per godere la sua libertà.

Corallina. Ci sta per il comodo.

Rosaura. Già me ne sono accorta.

Corallina. Voleva dirglielo, e non ha coraggio.

Rosaura. Dirlo a me?

Corallina. Sì, signora, e non passerà molto, che forse glielo dirà.

Rosaura. Ma voi mi dite cose, che non sono da dire. Se fa all’amore con voi, come c’entro io?

Corallina. Con me? Oh pensi lei! Con me? (si scosta un poco)

Rosaura. Con chi dunque?

Corallina. Ma non dice... che se n’è accorta?

Rosaura. Di che?

  1. Pap. aggiunge: qui dirimpetto.