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io, Sig. Goldoni, ho una perfettissima stima del suo valore nell’ arte Comica. Penso che i Parigini col Voltaire faranno giustizia al suo merito. Certa cosa è, che in questo Mondo la vuol esser fortuna. Io le auguro dal Cielo vita, fama e bajocchi, secondo il merito suo, e in Italia, e in Francia, e per ogni dove. Se io, come è probabile, non verrò a Vinegia prima ch’ella abbandoni l’Italia, mi giova sperare ch’ella vorrà onorarmi di quando in quando colle sue Lettere, e costì, e a Parigi. E così sia.
Odo ch’Ella faccia fare una ristampa di tutte le Opere sue. È egli poi vero? Se così è, io certamente vorrò provvedermene; e collocare i suoi Tomi tra i miei libri più cari. Ho già raccomandato agli Stampatori di Bergamo ad avvisarmi.
Mi dà ella, Sig. Goldoni, licenza che io le suggerisca un argomento per una Commedia? Il quale argomento a me pare che non sia stato finora trattato, o veramente maneggiato con quella varietà, dottrina e costume, che richiede un’utile, sana e ben condotta Commedia? La Matrigna. Questo si è l’Argomento. Ma che? un tale argomento sarà stato forse da Lei trattato, prima che io pur ci pensassi. In tal caso, a monte le già scritte cinque o sei righe. Per altro ella si è una grande pazzia di un Padre, che passa alle seconde nozze; si è grande la ingiustizia e la crudeltà di quelle Matrigne, che odiano e maltrattano i figliuoli del loro Marito; e vogliono tutto il lor bene talora ad un marmocchio scimunito, per essere quegli uscito dal ventre loro: e grandissima iniquità finalmente si è quella di certi figliuoli, che disprezzano, svillaneggiano, e sovente minacciano la mogliera del Padre loro. Non è poi da discorrere della babbuassagine, per non dire bricconerìa e crudeltà di quei Padri, che per non contradire alla seconda, o terza lor Moglie, quanto bella e giovane, altrettanto malvagia e fiera, arrivano spesse volte a perseguitare gl’innocenti lor primi figliuoli in modo, che tratti alle volte i meschinelli dalla disperazione, abbandonano la propria Casa. È poi cosa veramente da ridere il vedere un uomo qua e là menato pel naso come un buffalo da una giovine e bella Moglie; e alle volte ancora da una vecchia, grinza e mal composta beffana. Ma oimè: io ho predicato ad