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Beatrice. Vi dico che non ne voglio.

Corallina. Lo assaggi per cortesia.

Beatrice. Son stanca.

Corallina. Ne beva un poco per civiltà.

Beatrice. Siete un’impertinente.

Corallina. Alla salute di Vostr’Eccellenza. (lo bevi lei)

Beatrice. (Mi farebbe ridere, se ne avessi voglia). (da sè)

Eleonora. E a noi niente?

Corallina. Via, tenete. (empie il medesimo gotto di vino, e lo presenta ad Eleonora.)

Eleonora. Favorisca lei, Eccellenza. (l’offre a Beatrice)

Beatrice. Eh! via.

Eleonora. Eh! via.

Beatrice. Siete una sciocca.

Eleonora. Alla salute di Vostr’Eccellenza. (lo beve)

Corallina. Non l’ha voluto da me, e lo prenderà da voi?

Olivetta. E a me?

Corallina. Sono stanca. Chi è di là? Tenete, date da bevere a quella donna. (al servitore)

Olivetta. Che maniera è questa di parlare? Son più di voi.

Corallina. Non siete degna che io vi dia da bevere colle mie mani.

Eleonora. Sentite che donna superba!

Beatrice. Via, quietatevi. Abbiate un poco di rispetto.

Olivetta. La moglie di un chirurgo può bevere alla tavola di un fattor generale. (via)

Eleonora. Son chi sono, e se non sapete il trattare, imparatelo, (via)

Corallina. Come! Pettegola! Son la moglie del cacciatore, e son la prima del basso rango. (via)

Beatrice. Mi hanno lasciata sola. Creanza di Monte Fosco. (via)

Servitore1. Galateo di campagna. (via)

  1. Mancano nell’ed. Pap. le parole che qui seguono.