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Eleonora. Eccellenza, non se ne fidi di Corallina: è finta.

Olivetta. E poi non è la prima del basso rango.

Eleonora. Le prime siamo noi.

Beatrice. Voi siete quella del semplicista. (ad Eleonora)

Eleonora. Eccellenza sì. (le siede appresso)

Olivetta. Ed io quella del chirurgo. (va presso ad Eleonora)

Beatrice. Che cava sangue ai cavalli.

Olivetta. Eccellenza sì. (Vedete se ha stima di noi? Si ricorda di tutto). (ad Eleonora)

Eleonora. Quando mio marito viene giù dalla montagna, voglio regalare Vostr’Eccellenza dell’erba lunaria.

Beatrice. A cosa serve?

Eleonora. Serve per far buon cervello.

Beatrice. Ne ho forse io di bisogno?

Olivetta. Se Vostr’Eccellenza averà bisogno di sangue, mio marito la servirà.

Beatrice. Il cielo me ne liberi.

SCENA VIII (i).

Corallina con un bicchiere sul tondino, ed un boccale in mano con vino bianco; e dette.

Corallina. Resti servita. (versa il vino nel bicchiere)

Beatrice. Cos’è questo? (2)

Corallina. Quest’è la cioccolata, che da noi si usa.

Beatrice. A quest’ora non bevo vino.

Corallina. Mi favorisca.

Beatrice. Vi dico di no.

Corallina. Non mi faccia questo torto.

Beatrice. Se non bevo! (3)

Corallina. Mo via.

Beatrice. Mi stancate.

Corallina. Non faccia cerimonie. (I) Se. IX nell’ed. Pap. (2) Pap.: che cosa e questa? (3) Pap.: Se non ne bevo I