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SCENA VIII.
La Marchesa Beatrice col Servitore, e dette.
Corallina. M’inchino al merito di Vostr’Eccellenza.
Eleonora. Serva umilissima di Vostr’Eccellenza. (s’inchinano)
Olivetta. Per obbedire Vostr’Eccellenza.
Beatrice. Mi preme di parlarvi, e perciò sono venuta segretamente1 da voi.
Corallina. Sono ai comandi2 di Vostr’Eccellenza.
Eleonora. Serva umilissima di Vostr’Eccellenza.
Olivetta. Per obbedire Vostr’Eccellenza.
Corallina. Ehi! Chi è di là; portateci delle sedie. (al servitore, che sta un poco indietro)
Servitore. (Se non ci fosse la padrona, vorrei io insegnarle a dir chi è di là). (da sè; va a prender le sedie)
Beatrice. Sono stato a casa di Eleonora, e non vi ho ho ritrovate.
Eleonora. Vedete? È stata prima da me.
Olivetta. Poteva venire da me, Eccellenza.
Corallina. Ha fatto bene a venir da me. Sono la prima del basso rango.
Beatrice. (Che sciocche!) (da sè; siede)
Eleonora. (Sendo vicina alla Marchesa, vuol sederle appresso.)
Corallina. (Le dà una spinta, e siede ella vicino alla Marchesa.)
Eleonora. Bella creanza!
Corallina. Vi sono delle altre sedie. Cosa mi comanda, Eccellenza?
Beatrice. Sedete tutte.
Eleonora. Per obbedire a Vostr’Eccellenza. (siede)
Olivetta. Serva umilissima di Vostr’Eccellenza. (siede)
Beatrice. Donne mie carissime, voi vedete che il Marchesino mio figlio è giovine ed allegro...
Corallina. È vero: è il più caro mattarello del mondo.