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Olivetta. Questa sera credo che il signor Marchese verrà da me; se volete venir anche voi, siete padrona.

Corallina. Ve l’ha detto che verrà da voi?

Olivetta. Me l’ha detto sicuro.

Corallina. (Sarebbe bella, che da me non venisse). (da sè)

Eleonora. Da voi non è venuto? (a Corallina)

Corallina. Se non è venuto, verrà.

Eleonora. In quanto a questo poi, gli sono obbligata. Ha voluto venir da me, prima d’andar dalle altre.

Corallina. Perchè credete ci sia venuto?

Eleonora. Perchè è un signore, che sa conoscere chi merita.

Corallina. Poverina! È venuto, perchè c’ero io.

Eleonora. (Olivetta). (burlandosi di Corallina)

Olivetta. (Delle sue solite). (secondando Eleonora)

Corallina. Se non ci fossi stata io, non sarebbe andato dalle altre prima di venir da me.

Olivetta. Perchè ragione? Cosa siete più di noi?

Eleonora. Non siamo tutte del basso rango?

Corallina. Compatitemi, amiche care, da voi altre a me vi è qualche differenza.

Eleonora. In che consiste questa differenza?

Corallina. In tutto.

Olivetta. (Sentite? In tutto).1 (ad Eleonora)

Eleonora. (Sì, in tutto). (ad Olivetta) Anche in bellezza? (a Corallina)

Corallina. Mi parrebbe di sì.

Eleonora. (Oh, che ti venga la rabbia!) (da sè)

Olivetta. Della buona grazia non se ne parla.

Corallina. Non fo per dire, ma chi vuole un buon discorso, ha da venire da me.

Eleonora. (Sì, non sapete che la chiamano la dottoressa?) (ad Olivetta)

Olivetta. (Lo so che la burlano). (da sè)

Corallina. E poi son figlia del deputato di mezzo, e moglie di un laterale.

  1. Segue nell’ed. Paper.: «Giann. (Sì, in tutto), ad Olivetta. Oliv. Anche in bellezza? a Ghitta».