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IL MOLIERE 59
Pirlone. No, no.

Foresta.   Sì, sì, lo voglio.
Pirlone.   No. dico.
Foresta.   Sì, vi dico.
Così starete meglio.
(va a riporre il tabarro ed il cappello in una cassapanca)
Pirlone.   (Oimè, son nell’intrico).
Foresta. Oh, come siete svelto! Che uomo fatto bene!
Pirlone. Chi vive senza vizi, gibboso non diviene.
Bella fanciulla mia... (si accosta a Foresta)
Foresta.   Con voi provo un piacere...
(si sente violentemente picchiare all’uscio)
Pirlone. Oimè! gente che picchia.
Foresta.   Oimè! questi è Moliere.
Pirlone. Misero me! (s’alza)
Foresta.   Là dentro v’asconderò. Venite.
Pirlone. Dove?
Foresta.   In uno stanzino1.
Pirlone.   Oimè! non mi tradite.
Foresta. Presto, presto. (apre lo stanzino, e tornasi a picchiare all’uscio2)
Pirlone.   Son qui: datemi il mio mantello.
Foresta. Presto, che non c’è tempo.
Pirlone.   Il mantello, il cappello...
Foresta. Son nella cassapanca serrati, io n’avrò cura.
Presto, presto, venite.
Pirlone.   Io muoio3 di paura.
(Foresta lo fa entrare a forza nello stanzino, ed entravi ella ancora)

SCENA VII4.

Valerio, poi Foresta.

Valerio. Più comica non vidi scena giammai di questa:

Non credea spiritosa cotanto la Foresta.

  1. Bett. e Pap.: in un ripostiglio.
  2. Bett.: apre il ripostiglio, e si sente battere.
  3. Bett. e Pap.: Io crepo.
  4. Sc. VI nell’ed. Bett.