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IL TUTORE 367

SCENA II.

Corallina e dette.

Corallina. Signora, è qui il signor Lelio.

Beatrice. Venga, è padrone.

Corallina. (Oh! ella non dice mai di no). (da sè, parte)

Rosaura. Partirò, signora.

Beatrice. No, restate.

Rosaura. Ma non vorrei...

Beatrice. Fate buona cera al signor Lelio.

Rosaura. Signora sì.

SCENA III.

Lelio, Corallina e detti.

Lelio. M’inchino a lor signore.

Beatrice. Serva, signor Lelio.

Rosaura. La riverisco. (sostenuta)

Lelio. Signora Rosaura, che cosa vi ho fatto? Mi guardate sì bruscamente?

Beatrice. Via, senza creanza, trattatelo con civiltà.

Rosaura. Mi perdoni. Serva umilissima. Come sta? Sta benone? Posso servirla? Mi comandi.

Lelio. Oh compitissima!

Rosaura. (Basta?) (piano a Beatrice)

Beatrice. (Che schioccherella!)

Corallina. (Che buona ragazza per far tutto quello che vogliono! Una per casa ce ne vorrebbe). (da sè)

Lelio. Signore mie, vengo a riverirvi per ordine di mio padre. Egli si ritrova presentemente da quelle signore, colle quali ha destinato di mettere in educazione la signora Rosaura. Esse bramano di vederla e conoscerla prima di formare il contratto, e mio padre ha promesso di dar loro questa soddisfazione. Non ha potuto venire in persona a prendere ed accompagnare la signora Rosaura, onde ha mandato me colla gondola a pregarla di venir meco.