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IL MOLIERE 27
Che l’arte degl’indegni si sappia e si discopra.

Leandro. Basta, vi passo tutto; ma vedervi desio
Senza pensieri tristi, allegro qual son io.
Moliere. Un uom che ha il peso grave di dar piacere altrui,
Non può sì lietamente passare i giorni sui.
Voi altro non pensate, che a divertir voi stesso;
Viver senza pensieri a voi solo è permesso.
Leandro. E tutto il gran pensiere, che m’occupa la mente,
La mattina per tempo bilanciar seriamente
Qual partita d’amici a scegliere ho in quel giorno,
Per passar la giornata in questo o in quel contorno.
Moliere. Siate più moderato: so io quel che ragiono.
Leandro. Viver, viver vogl’io. Filosofo non sono.
Moliere. E ben: chi viver brama, dee usar moderazione.1
Leandro. Chi sente voi, Moliere, io sono un crapulone.
Moliere. A un amico si dice la verità sincera:
Qual siete la mattina, voi non siete la sera.
Leandro. Bevo, eh?
Moliere.   Sì, un pò’ troppo.
Leandro.   E il vin desta allegria2.
Moliere. Talvolta...3
Leandro.   E il vostro latte v’empie d’ipocondria4.
Fate così anche voi: bevete, e state allegro;
Che latte? altro che che latte! mescete5 bianco e negro.
Moliere. Voi non m’insegnerete una sì trista scuola.
Leandro. Né io la vostra imparo; no, sulla mia parola.
Moliere. Oibò, quell’inebriarsi!
Leandro.   Ditemi, amico mio,
A letto più contento andate voi, o io?
Moliere. Voi non potete dire d’andar contento a letto;
Un ebrio non discerne6 il bene dal difetto.

  1. Bett. e Pap.: E ben, più viverete, se avrete più ragione.
  2. Bett. e Pap.: mi fa allegria?
  3. Bett. e Pap.: E come!
  4. Bett. e Pap.: fa a voi malinconia.
  5. Bett.: meschiate.
  6. Bett.: conosce.