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346 ATTO PRIMO


i quadri, a contare i travicelli1, a contar i vetri delle finestre, a scherzar col gatto, e perde un’ora2 di tempo senza far niente. Si mette una calzetta, e poi prende il tabacco. Se ne mette un’altra, e poi fischiando suona un’arietta. Un quarto d’ora vi mette fra lo scendere dal letto, e mettersi li calzoni. Poi si getta sulla poltrona, prende la pipa, sta lì sino l’ora del pranzo, e questa è la vita che suol far tutte le mattine.

Pantalone. El xe un omo de garbo; i fatti soi i anderà pulito. Figureve che bon tutor! Feme sto servizio, diseghe, se el pol, che el vegna qua, se no vegnirò mi da elo.

Corallina. Oh, così va bene! Se egli non verrà da voi, voi andrete da lui. (parte)

SCENA VIII3.

Pantalone e Rosaura.

Pantalone. Diseme, cara siora Rosaura, aveu più gusto a star sola, o a star in compagnia?

Rosaura. Oh, io sto più volentieri in compagnia.

Pantalone. Se ve mettesse in un liogoa, dove ghe xe delle altre putte, anderessi volentiera?

Rosaura. Sì signore, volentierissima.

Pantalone. Se zogab, se se diverte.

Rosaura. Oh! giuocherò, mi divertirò.

Pantalone. Ma alle so ore se lezze, se laora, se fa del ben.

Rosaura. Lavorerò, leggerò, farò del bene.

Pantalone. No ve mancherà el vostro bisogno.

Rosaura. Benissimo.

Pantalone. I ve vorrà ben, i ve farà mille finezze.

Rosaura. Davvero?

Pantalone. Sì, cara fia, gh’andereu volentiera?

Rosaura. Volentierissima.

  1. In un luogo.
  2. Si gioca.
  1. Bett.: a contar i travi.
  2. Bett. e Pap.: un’oretta.
  3. È unita nell’ed. Bett. alla scena precedente.