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340 | ATTO PRIMO |
SCENA in.
Corallina con tabarro, bauta, cappello e maschera; e dette.
Corallina. Ecco da mascherare la signorina.
Beatrice. Via, presto, mettile il tabarro.
Corallina. Subito. (Oh, la signora madre la farà un donnina di garbo). (da sè; mette il tabarro a Rosaura)
SCENA IV.
Pantalone di dentro, e dette.
Pantalone. Chi è qua? Se pol vegnir?
Rosaura. Oh! leva il tabarro. (a Corallina)
Beatrice. Eh via, pazza. Venga, signor Pantalone.
Pantalone. (Esce) Servitor obbligatissimo.
Rosaura. Serva sua.
Pantalone. Cossa vol dir? Cussì a bonora in maschera?
Beatrice. Andiamo a far delle spese.
Pantalone. Spese necessarie?
Beatrice. Necessarissime.
Pantalone. Per siora Rosaura?
Beatrice. Anco per lei.
Pantalone. Se a siora Rosaura ghe bisogna qualcossa, son qua a soddisfarla mi in tutto quel che xe giusto.
Beatrice. Oh sì, che vi verremo a seccare per ogni piccola cosa!
Pantalone. Seccarme? No, la veda. El mio obbligo xe de servirla.
Corallina. Caro signor Pantalone, noi altre donne abbiamo bisogno di certe cose, che gli uomini non l’hanno da sapere.
Pantalone. Vu, siora, no ve ne impazzè dove che no ve tocca.
Corallina. Oh, per non impacciarmi, anderò via. (Vecchio fastidioso!) (da sè, parte)