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AL NOBIL UOMO
SIGNOR CAVALIERE
PIETRO GIROLAMO
INGHIRAMI
Patrizio Volterrano, Priore dell’Ordine di Santo Stefano
Della Città di S. Sepolcro, de’ xii Cavalieri del
Consiglio dell’Ordine suddetto, Commissario
e Capitano Generale della Città di Pisa
E Luoghi annessi ecc.1
S
ICCOME la felicità dei Popoli consiste principalmente in avere chi dolcemente li regga, tenendo loro lontani i mali e procurando il pubblico bene, così, Illustrissimo Signore, felicissima ho reputata e reputo tuttavia la Città di Pisa da voi governata, retta e beneficata con tanto amore, con tanta prudenza, con tanta equilibrata giustizia. Sei anni or sono, mi trovai anch’io a parte di cotesta invidiabile contentezza, allora quando trattenendomi in Pisa coll’esercizio della Professione Legale, ebbi campo di poter discernere da vicino le Vostre eroiche Virtù, e le ravvisai tanto più facilmente, quando Voi vi degnaste onorarmi della Vostra benefica protezione, della Vostra benignissima predilezione. Conobbi in Voi un Cavaliere da Dio formato per governare, unendosi nell’animo Vostro tutte quelle Virtù, che necessarissime sono per sostenere i dritti della Giustizia, senza perder di mira la compassione; rappresentare ai Popoli con decoro l’immagine della sovranità, ed essere Padre amoroso de’ suoi soggetti, mediatore di grazie fra l’Augusto Sovrano e i Sudditi fortunati. CESARE clementissimo ha voluto beneficare la Città di Pisa, concedendole un così pio, un così giusto Rettore. Pisa fortunatissima esulta e
- ↑ Questa lettera di dedica uscì la prima volta nel t. II. dell’ed. Paperini di Firenze, l’estate dell’anno 1753.