Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/319


L'AMANTE MILITARE 307

Pantalone. I xe qua. Vago a veder. (parte)

Rosaura. Vado alla finestra. (parte)

Corallina. Vado sulla porta. (parte)

SCENA IV.

Beatrice, poi Rosaura.

Beatrice. Io non mi parto di qui. Aspetto don Garzia. Se è vivo, è mio sposo. Se è morto, pazienza: ne ritroverò un altro. Vedova non voglio stare assolutamente.

Rosaura. Ah, signora Beatrice, il cuore mi balza in petto per l’allegrezza.

Beatrice. Avete veduto don Alonso?

Rosaura. Sì, l’ho veduto. Caro! mi ha salutata. Era io alla finestra, egli è passato sotto e mi ha battute le dita colla bandiera. Che tu sia benedetto! Non ha patito niente, è più bello che mai.

Beatrice. Avete veduto don Garzia?

Rosaura. Sì, l’ho veduto quel faccia tosta. Mi ha guardato e mi ha fatto delle boccacce.

Beatrice. Manco male che non è stato ferito.

Rosaura. Chi l’aveva da ferire?

Beatrice. I nemici nel combattimento.

Rosaura. Eh, che non si sono mai sognati di combattere.

Beatrice. Lo volete dire a me?

SCENA V.

Corallina e dette.

Corallina. Vedete? È poi come ho detto io. Non è vero che gl’inimici si sieno ritirati.

Rosaura. Nè anche questi saranno fuggiti.

Corallina. Oh, signora sì.

Rosaura. Oh, signora no.

Beatrice. Nessuna di voi sa quel che si dica.