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L'AMANTE MILITARE 301


saliscono con mille spade al seno, e l’immagine della sua morte accelera ad ogni istante la mia. Oh cielo! sento che mi abbandonan le forze. (si getta a sedere)

SCENA XIV.

Don Alonso e detta.

Alonso. Rosaura, idolo mio.

Rosaura. Oimè! voi siete? Voi, mio caro? In libertà? In questa casa? Come? Perchè? Partite? Restate? Consolatemi, per pietà.

Alonso. Se basta la fede mia a consolarvi...

Rosaura. Sedete, caro, non posso reggermi in piedi. (Alonso siede)

Alonso. Se basta la mia fede, eccomi di nuovo ad assicurarvene eternamente. Voi possedete il mio cuore; per voi, se il cielo mi serba in vita, per voi sarà questa mano; e se dispone il fato ch’io mora, morirò vostro marito1, col dolce nome di Rosaura fra le mie labbra.

Rosaura. Oimè! che nuova specie di tormento mi arrecano le vostre voci? Ah, se prima sospirai di vedervi, or bramerei di non avervi veduto. Che fiero distaccamento per me fia questo! Che immagine d’orrore m’infonde nell’anima la vostra partenza! Ah don Alonso, il vostro periglio è incerto, e la mia morte è sicura.

Alonso. No, cara, non temete che il dolore vi uccida. Ciò accaderebbe, se la speranza non vi consigliasse ad attendere il mio destino. Vado a combattere per l’onor mio, e mi vedrete tornar glorioso a deporre a’ vostri piedi la spada. Sì, vi ho promesso il sacrificio di questa spada, e lo farò, mia vita; sì, lo farò, e meco vivrete contenta, ed io m’appagherò del trionfo del vostro cuore, dell’acquisto della vostra bellezza.

Rosaura. Belle lusinghe ad un’anima innamorata! Queste durano fin che vi vedo. Ah, partito che siete, il dolore s’impossessa vie più del mio spirito, e non vi prometto di vivere lungamente.

  1. Pap.: morirò vostro, morirò col dolce ecc.