Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/308

296 ATTO SECONDO


sera, due ore mancano alla nostra marcia. Avete udito battere la generala? Poco può tardare a suonar il rappello1.

Alonso. Con vostra permissione; or ora sono alla compagnia.

Sancio. Dove andate?

Alonso. Concedetemi un quarto d’ora, e mi vedrete alla mia bandiera.

Sancio. Voglio sapere dove indirizzate i passi.

Alonso. Ve lo dirò.

Sancio. Avvertite di non ingannarmi, che saprò il vero.

Alonso. Capace non son io d’ingannarvi. Vado a dar l’ultimo addio alla mia adorata Rosaura.

Sancio. E sarà vero, che in un tempo in cui dovete animarvi per la battaglia, perdere vogliate i momenti nelle tenerezze d’amore?

Alonso. Alle battaglie non ho bisogno di prepararmi. Il mio valore non esige esortazioni, nè consigli, per incontrare il cimento. Il tempo che mi avanza di libertà, voglio donarlo al mio cuore, senza pregiudizio dell’onor mio.

Sancio. Voi parlate con troppo ardire.

Alonso. Perdonate la mia sincerità.

Sancio. Nipote, non vi abusate dell’amore di vostro zio.

Alonso. Un capitano che zio non mi fosse, non cercherebbe di togliermi un momento di bene, che può essere l’ultimo della mia vita.

Sancio. A niuno più di me preme la vostra gloria.

Alonso. Perdonatemi, preme a me, quanto a voi.

Sancio. Col porla a rischio, mostrate curarla poco.

Alonso. Posso compromettermi della mia virtù.

Sancio. Questa è una presunzione.

Alonso. Il tempo passa, e lo perdo in vano; addio, signore.2

Sancio. Andate, giovine incauto; precipitatevi, se volete3.

Alonso. No, non lo temete. Son chi sono, e vi farò toccare con mano, che l’amor nel mio cuore cede il loco al dovere4 di buon soldato. (parte)

  1. Pap.: a suonar la raccolta, o sia il rappello.
  2. Segue nell’ed. Pap.: «Sanc. Fermatevi. Alon. Non mi arrestate. Sanc. Ve lo comando. Alon. Non mi ponete alla disperazione».
  3. Pap. aggiunge: prostituite con un’azione indegna di voi l’onore della vostra famiglia.
  4. Pap.: alla fama, alla gloria, al dovere ecc.