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L'AMANTE MILITARE | 275 |
SCENA XII.
Piazza col Corpo di guardia, ed una tavola con vino e denari. Brighella con divisa. Due Caporali e soldati. Si suona il tamburo.
Brighella. Me manca ancora quattro omeni a ridur completa la compagnia del nostro capitanio; se podessimo farli avanti de marciar, la saria una bella cossa.
Caporali Li faremo. Abbiamo la libertà in questo paese di poter reclutare. Li faremo.
Brighella. Sti paesani i è furbi come el diavolo.
SCENA XIII.
Arlecchino e detti.
Arlecchino. Non vedo l’ora che vada via sti soldadi. Ogni dì da Corallina ghe ne trovo qualchedun da novo. La dis che la me vol ben, la dis che no me dubita: ma sti mustacchi i me fa paura. (si suona il tamburo, ed i soldati fanno allegria)
Arlecchino. Bravi! pulito! o che bella cossa! o che bella conversazion!
Brighella. Amigo, alla vostra salute.
Arlecchino. Bon prò ve fazza.
Brighella. Favori, vegnì avanti.
Arlecchino. Grazie.
Brighella. Se comande, sè patron.
Arlecchino. Riceverò le vostre finezze.
Brighella. Presto, deghe da bever.
Caporali. Prendete, amico, mangiate e bevete.
Brighella. E che se stia allegramente. (cantano)
(Arlecchino mangia, beve e canta con i soldati.)
Brighella. Cossa diseu? Ve piasela sta bella allegria? (ad Arlecchino)
Arlecchino. Se la me pias? E come! Ma chi seu vualtri siori?
Brighella. Semo soldadi.
Arlecchino. Soldadi? E i soldadi i fa sta bella vita?