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LA CASTALDA 145

Beatrice. Con chi?

Corallina. Non mi ha detto con chi; ma se avesse qualche idea sopra di me, si sarebbe spiegato.

Beatrice. Corallina mia, giacchè siamo su questo proposito, vi dirò... Sono vedova anch’io, e non sarei lontana dal prenderlo, s’ei mi facesse una contraddote.

Corallina. Signora Beatrice carissima, su questo proposito non so che dire. Egli è padrone della sua volontà; voi avete del merito, ma io non ci voglio entrare. Se vuol fare la pazzia di rimaritarsi, è padrone di farla. Se voi siete venuta qui per questo, maneggiatevi per altra via. Vado a vedere in cucina...

Beatrice. Corallina, non vi sdegnate...

Corallina. Già in questo mondo tutti pensano al loro interesse.

Beatrice, lo diceva così...

Corallina. E non guardano per l’interesse di pregiudicare a quello degli altri.

Beatrice. Siamo entrate in questo ragionamento...

Corallina. È difficile per altro che venga una padrona in questa casa, fino che ci sono io.

Beatrice. Nè io ci verrei certamente...

Corallina. Basta. Ho piacer di saperlo.

Beatrice. Vi dico che non sono qui...

Corallina. Credetemi che vi sarà da discorrere.

Beatrice. Se non mi lasciate parlare....

Corallina. Ho inteso tanto che basta, signora.

Beatrice. Voi mi credete dunque....

Corallina. Credo quello che vedo, credo quello che sento; e se varranno le mie parole....

Beatrice. Mi volete lasciar parlare, sì o no?

Corallina. Parlate, signora.

Beatrice. Vi dico liberamente, che io...

Corallina. Ed io vi dico che non farete niente.

Beatrice. Ma questa poi è una impertinenza.

Corallina. Prendetela come vi pare....

Beatrice. Siete voi la padrona di questa casa?