mancati sono in brevissimi giorni dalla Compagnia per cui scrivo1; il celebre Pantalone Francesco Rubini, e l’eccellente Brighella Giuseppe Angeleri, il quale oltre alla maschera sua ordinaria, altri personaggi essenzialissimi sosteneva. Ecco scompaginato tutto l’ordine delle cose, da me ideate quest’anno. Di salute non sono mai stato peggio2, e pure mi conviene scrivere col cuor lacerato, sicuro di non esser che da pochissimi compatito, se le Opere mie non averanno fortuna. Io non mi voglio però confondere. Avvezzo sono al bene ed al male; e siccome non mi sono insuperbito mai delle lodi, così non sarà mai che mi avvilisca nelle disavventure. Chi sa che un raggio di luce fra le tenebre non risplenda? Iddio benedica le Opere altrui, e non abbandoni affatto le mie; e solo mi privi dell’amore del pubblico, allor che l’invidia giungesse ad occuparmi il cuore.
- ↑ Quella del teatro Vendramin di S. Luca.
- ↑ Si veda la prefazione della Donna volubile, nel volume VI.