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LA DONNA VENDICATIVA | 551 |
SCENA XXX.
Ottavio col lume e pistola alla mano, e detti.
Corallina. Aiuto! (si scosta)
Lelio. Come! (vedendo Florindo)
Florindo. Indietro. (colla pistola alla mano)
Lelio. Che tradimenti!
Ottavio. Ah scellerata! ah indegna! (colla pistola contro Corallina)
Corallina. Aiuto.
SCENA XXXI.
Arlecchino e detti.
Arlecchino. Sior padron, i sbirri.
Ottavio. I sbirri? Tieni, porta via. (gli dà la pistola)
Florindo. La corte? Tenete, nascondetela, (dà la sua ad Arlecchino)
Arlecchino. Oh poveretto mi! I me menerà via mi. Salva, salva. (le nasconde)
Corallina. (Son perduta; non v’è più rimedio). (da sè)
Ottavio. Chi ha fatto venire i sbirri?
Arlecchino. Son sta mi, sior, perchè ho sentido dei ladri.
Ottavio. Presto, giacchè v’è la corte, venga, e conduca via quella scellerata.
Lelio. Sì, colei merita di essere severamente punita.
SCENA ULTIMA.
Rosaura e detti.
Rosaura. Perfida Corallina, voi mi volevate tradire.
Corallina. Sì, volevo tradirvi. Volevo darvi nelle mani del signor Lelio, togliervi per sempre a quelle del signor Florindo, unicamente per vendicarmi di lui. Son dominata dallo spirito della vendetta. Questa mi ha fatto scordare de’ miei doveri, del bene avuto dal mio padrone, e quanto potevo da lui spe-