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544 ATTO TERZO

SCENA XIX.

Corallina e Trappola.

Corallina. Tornate subito dal signor Lelio vostro padrone, assicuratelo della mia sincerità, e ditegli che se si fida di me, averà in questa notte medesima la signora Rosaura nelle sue mani. (sottovoce)

Trappola. Ho paura che non vi creda: è troppo incollerito contro di voi.

Corallina. Assicuratelo ch’io non ho colpa circa l’essersi trovato il signor Florindo in camera colla padrona, ma che ciò è seguito per opera della signora Beatrice.

Trappola. Che lo voglia credere?

Corallina. Bisogna che lo creda per forza. Se avessi io condotto là il signor Florindo, per qual ragione doveva poi condurvi il signor Lelio medesimo? Voi che siete uomo ragionevole, dite se ciò può mai essere.

Trappola. Avete ragione; la cosa è chiara.

Corallina. Via dunque, andate subito, e ditegli che venga qui alla porta, o solo, o accompagnato, ch’io m’impegno dargli nelle mani sicuramente la signora Rosaura.

Trappola. Chi sa s’egli la vorrà più?

Corallina. Perchè no?

Trappola. Dopo essere stata serrata in camera con quell’altro...

Corallina. Via, via, freddure. Alle corte: se vuole, venga; se non vuole, lasci; ma fategli riflettere che questo è il punto d’avere una bella ragazza, una buona dote, e vendicarsi delle impertinenze di quel vecchiaccio del signor Ottavio.

Trappola. Gli volete bene voi al vostro padrone?

Corallina. Non si può sopportare; sono stanca, non ne voglio più. Andate subito dal signor Lelio, perchè se il tempo passa... se il padron se ne accorge...

Trappola. Dove sta ora il vostro padrone?

Corallina. Non lo sento in nessun luogo. Credo si sia serrato in camera per la paura.