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LA DONNA VENDICATIVA | 535 |
Beatrice. Mia cugina ha necessità di parlarvi.
florindo. Dove ritrovasi?
Beatrice. Sarà nella sua camera; ma prima di condurvi da lei, aspettate ch’io vada a veder se è sola, e se vi posso introdurre senza che mio zio vi sorprenda.
Florindo. E intanto ho da restar qui esposto a chi va e chi viene?
Beatrice. Vi nasconderò in quella stanza. (accenna quella di Rosaura)
Florindo. Che camera è quella?
Beatrice. È una stanza quasi disabitata. Mio padre se ne serviva di studio; ma ora non l’adopera alcuno.
Florindo. Signora Beatrice, badamo bene a quel che si fa.
Beatrice. Sento gente. Presto, presto, entrate. (apre la porta)
Florindo. Il cielo me la mandi buona. (entra, e Beatrice chiude la porta)
Beatrice. Presto, presto, ad avvisar mia cugina. (parte)
SCENA X.
Corallina e Lelio.
Corallina. Venite con me, signor Lelio; fate quel che vi ho detto, e non dubitate.
Lelio. Il cimento è grande. Non vorrei che il signor Ottavio ed io ci ammazzassimo.
Corallina. Non vi è pericolo. Ecco la camera della signora Rosaura.
Lelio. Ah! Mi pento quasi d’esser venuto.
Corallina. Ho aperto. Entrate.
Lelio. Entrerò...
SCENA XI.
Florindo sulla porta colla spada alla mano, e detti.
Florindo. Chi è che pretende di entrar qua dentro?
Lelio. Come?
Corallina. (Oh diavolo!) (si nasconde)
Lelio. Dov’è la signora Rosaura? (a Florindo)