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IL CONTRATTEMPO 451

Corallina. Perchè dice il proverbio, che le donne si attaccano sempre al peggio.

Ottavio. Ella ha fatto così, quando ha preso voi per cameriera.

Corallina. Povera padrona! se ne accorgerà.

Ottavio. Non vi è pericolo che si accorga di niente.

Corallina. No, perchè?

Ottavio. Non si è mai accorta d’avere una temeraria per serva.

Corallina. È vero, è vero; non si accorge nemmeno d’avere alla sua tavola uno scroccone.

Ottavio. Si accorgerà bene quando tu averai la testa in due pezzi.

Corallina. Può essere che veda voi senza un occhio.

Ottavio. Corallina! (minacciandola)

Corallina. Signor Ottavio...

Ottavio. Voglio usar prudenza.

Corallina. Oh, la signora Prudenza voi non la conoscete.

Ottavio. Sì, è vero, non sono stato prudente quando ho trattata voi da principio con troppa cortesia, con troppa confidenza. Dice bene il proverbio: chi lava la testa all’asino, perde il ranno e il sapone.

Corallina. È vero, la mia padrona ha fatto così con voi.

Ottavio. Tu di questo pane ne mangerai poco più.1

Corallina. Se io non mangerò di questo, non me ne mancherà altrove. Ma voi, se la padrona vi dà lo sbratto, anderete a far la birba.

Ottavio. Povera sciocca! Io ho il signor Pantalone de’ Bisognosi, che mi dà casa e tavola, e quanto voglio.

Corallina. Io non vi credo una maladetta.

Ottavio. A me non importa che tu creda o no.

Corallina. Gli è che non lo crede nemmen la padrona.

Ottavio. Sei una sciocca; ella lo crede, e lo sa di certo.

Corallina. Se lo credesse, non anderebbe ella in persona dal signor Pantalone per assicurarsene.

Ottavio. Vuol andar dal signor Pantalone?

  1. Zatta: più poco.