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IL CONTRATTEMPO | 445 |
Beatrice. Se il signor Ottavio avesse un poco più di prudenza, sarebbe adorabile.
Brighella. Qualcossa bisogna donar al temperamento delle persone. Tutti avemo qualche difetto.
Beatrice. Ma i suoi sono troppo grandi.
Brighella. El se correggerà, no la se dubita. La vederà.
SCENA VII.
Corallina e detti.
Corallina. Signora padrona, un pazzo simile non l’ho mai veduto.
Beatrice. Di chi parli?
Corallina. Del signor Ottavio.
Brighella. Coss’alo fatto?
Corallina. Andate a vederlo, se volete aver gusto.
Beatrice. Dove?
Corallina. E giù nella strada, che fa ridere quelli che passano. Ha picchiato alla porta, e voleva entrare. Io gli ho detto, per ordine vostro, che non gli doveva aprire...
Brighella. Una bella cossa! (a Corallina)
Corallina. La padrona me l’ha comandato.
Beatrice. È vero, in atto di collera; e così, che cosa è stato?
Corallina. Quest’uomo ha dato nelle smanie, si è messo a piangere...
Beatrice. In mezzo alla strada?
Brighella. Poverazzo! l’è innamnorà.
Corallina. Peggio; son passati di quelli che lo conoscono; gli hanno dimandato che cosa aveva, ed egli a tutti diceva: la signora Beatrice non mi vuole, mi ha scacciato di casa; son disperato.
Beatrice. Che pazzia è codesta?
Brighella. L’amor, signora, l’amor fa far de ste cosse. Cara ela, per carità la permetta che el vegna su, la lo ascolta, la lo consola...
Corallina. Eh, se è pazzo, vada a farsi legare.